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GynoCanesten 12 compresse vaginali 100mg

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GynoCanesten 12 compresse vaginali 100mg

GynoCanesten 12 compresse vaginali 100mg

GynoCanesten 12 compresse vaginali 100mg Apparato uro-genitale femminile L'apparato urogenitale è composto dall' apparato urinario e dall'apparato genitale. Pur essendoci importanti differenze ana......

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marchio: BAYER SpA

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GynoCanesten 12 compresse vaginali 100mg

Apparato uro-genitale femminile

L'apparato urogenitale è composto dall' apparato urinario e dall'apparato genitale. Pur essendoci importanti differenze anatomiche tra uomo e donna, la funzione di questi organi è la medesima: l'apparato urinario serve ad espellere, attraverso l'urina, parte delle tossine prodotte dal corpo, mentre l'apparato genitale comprende gli organi necessari alla riproduzione.
Tuttavia le differenze anatomiche tra apparato urogenitale maschile e femminile fanno sì che uomini e donne abbiano punti deboli differenti per quanto riguarda le infezioni e le patologie che possono colpire questi organi così importanti e delicati.
L’apparato genitale femminile è formato dai genitali interni ed esterni. I primi sono la vagina, l’utero, le tube di Falloppio e le ovaie. La vulva costituisce i genitali esterni. Le sue funzioni sono quella riproduttiva e quella endocrina

Disturbi frequenti

Cistite

La cistite è un'infiammazione acuta o cronica della parete della vescica urinaria frequentemente provocata da un'infezione batterica ma che può essere anche di origine virale o fungina.
La conformazione anatomica dell’uretra (più corta nella donna rispetto all'uomo) nell'ultimo tratto escretore comporta che nella donna l’uretra sia nelle immediate vicinanze della vagina e quindi al retto con conseguente rischio maggiore che i batteri provenienti dall'intestino, possono raggiungere il condotto uretrale e da qui risalire in vescica. Inoltre la loro colonizzazione può essere favorita dalle secrezioni normalmente presenti in vagina.

Cistite sintomi

In caso di cistite si ha difficoltà nell'emettere urina che viene eliminata goccia a goccia, si sente il bisogno continuo di urinare, si sente bruciore o addirittura dolore durante la minzione (con talvolta anche perdita di sangue).

Cistite rimedi

Innanzi tutto è necessario effettuare un’urino cultura al fine di identificare la presenza di un agente infettante. In questo caso la terapia farmacologica è quella antibiotica. Spesso si utilizzano anche antinfiammatori soprattutto nella fase acuta più dolorosa.
In caso di cistite non batterica si procede ove possibile all'eliminazione del fattore che l’ha scatenata.
Anche l’utilizzo di sostanze naturali può alleviare i disturbi e soprattutto riducendo il numero delle recidive: curcuma, cranberry (la varietà americana del mirtillo rosso) e l’uva ursina sono quelli maggiormente consigliati.

Perdite vaginali e infezioni

Entro certi limiti, quello delle perdite vaginali è un fenomeno fisiologico, specie in alcuni periodi della vita.
Le perdite sono in realtà rappresentate soprattutto dal secreto della cervice uterina. Questa regione dell'utero è particolarmente sensibile alle variazioni ormonali, a cui risponde adattando la composizione del proprio secreto, importante per mantenere un'ottimale lubrificazione e pulizia della vagina.
Perdite vaginali fisiologiche: Le perdite vaginali fisiologiche appaiono bianche, trasparenti e filamentose, di odore non sgradevole e dissociate da pruriti, bruciori o irritazioni. Tali perdite si possono registrare al momento dell'ovulazione (a metà circa del ciclo mestruale), ma anche in coincidenza di eccitamento sessuale, assunzione di contraccettivi orali, gravidanza e talvolta nei mesi che precedono il menarca (comparsa della prima mestruazione). Talvolta questa fisiologica produzione diminuisce portando a secchezza vaginale. 
Perdite vaginali patologiche: In alcune circostanze, come avviene in caso di disturbi e malattie soprattutto di orgine infettiva, si può assistere alla comparsa delle cosiddette perdite vaginali patologiche. Tali perdite tendono ad assumere caratteristiche diverse in funzione dell'agente che ne rappresenta la causa.

Possibili cause

  • Vaginosi batterica
  • Cervicite
  • Chlamydia
  • Herpes genitale
  • Infezione da HPV (papilloma virus umano)
  • Malattie sessualmente trasmesse (ad esempio, gonorrea, candidosi, ecc.)
  • Atrofia vaginale
  • Vaginite
  • Candidosi
Una grande quantità di microrganismi può infettare il tratto genitale femminile, determinando diversi quadri clinici. I sintomi di infezione dell’apparato genitale femminile più comuni sono bruciore, prurito, difficoltà ad urinare e dolore durante il rapporto sessuale.
Nell'ambiente vaginale sono presenti in perfetto equilibrio numerosi microrganismi che costituiscono la flora batterica vaginale, la cui composizione si modifica secondo l'età, lo stato ormonale, l'attività sessuale e le condizioni generali di salute della donna.
La flora vaginale determina il pH vaginale, che favorisce l’equilibrio dei lattobacilli, i quali acidificano, proteggono dalle infezioni e impediscono la crescita dei saprofiti
Quando si assumono antibiotici avviene una riduzione delle difese locali e si verifica un cambiamento della flora che determina la proliferazione dei saprofiti che, se superano certi indici, causano l'infezione.
I rapporti sessuali sono la causa principale delle infezioni vaginali, ma anche la scarsa igiene intima, l’uso di detergenti intimi neutri diversi dal pH fisiologico di 4-5, indossare indumenti che vanno ad aumentare la temperatura (aderenti o sintetici), assorbenti interni cambiati poco di frequente (almeno ogni 3 ore). Inoltre anche il ciclo mestruale può abbassare il pH vaginale.
Per aiutare il sistema immunitario a difendersi dalle infezioni è opportuno consumare una dieta varia ed equilibrata, ricca di frutta e verdura.
Nel caso in cui ci si sottopone a terapia antibiotica, soprattutto in caso di infezioni vaginali ricorrenti, è opportuno utilizzare fermenti lattici locali (contenenti lattobacilli) per aumentare le difese naturali locali.

GynoCanesten 12 compresse vaginali 100mg

Categoria farmacoterapeutica

Antifettivi ed antisettici ginecologici, derivati imidazolici.

Indicazioni

Trattamento di sintomi localizzati quali prurito, leucorrea, arrossamento e sensazione di gonfiore della mucosa vaginale, bruciore al passaggio dell'urina qualora tali sintomi siano conseguenti ad infezioni vulvovaginali sostenute da candida precedentemente diagnosticati dal medico.

Posologia

Le compresse o la crema vanno introdotte il più profondamente possibile in vagina la sera ed a tale scopo la paziente dovrà assumere la posizione supina a gambe lievemente piegate. Il trattamento dovrebbe essere opportunamente iniziato e concluso nel periodo intermestruale. Sei sintomi persistono per più di 7 giorni, può trattarsi di una patologia che richiede trattamento medico.
Non usare tamponi, lavande vaginali, spermicidi o altri prodotti vaginali durante l'impiego del prodotto.
Durante l'uso del prodottosi raccomanda di evitare i rapporti vaginali, perché l'infezione potrebbe essere trasmessa al partner.
Compresse vaginali. Una compressa la sera per sei giorni consecutivi; in alternativa si può attuare la posologia di 2 compresse la sera prima di coricarsi, per 3 giorni consecutivi.
Modalità di applicazione: dopo aver lavato accuratamente le mani, introdurre la compressa vaginale direttamente con il dito il più profondamente possibile in vagina (il modo migliore e 'con la paziente sdraiata sul dorso, con le gambe leggermente flesse). Nelle forme croniche recidivanti, la posologia giornaliera può essere aumentata a 2 compresse vaginali la sera, per un periodo di 6-12 giorni.

Principi attivi

 Una compressa vaginale contiene: clotrimazolo 100 mg.

Eccipienti

Compresse vaginali: lattosio monoidrato, amido di mais, magnesio stearato, silice colloidale anidra,calcio lattato pentaidrato, crospovidone, acido lattico, ipromellosa, cellulosa microcristallina.

Interazioni

Il trattamento concomitante con clotrimazolo vaginale e tacrolimus orale (un immunosoppressore) può dare luogo a livelli plasmatici di tacrolimus aumentati e in maniera analoga con sirolimus. Le pazienti devono pertanto essere attentamente monitorate per l'insorgenza di sintomi di sovradosaggio di tacrolimus o sirolimus, se necessario attraverso la determinazione dei livelli plasmatici del farmaco.

Effetti indesiderati

Le seguenti reazioni avverse sono state identificate dopo l'approvazione del clotrimazolo. Dal momento che tali reazioni derivano da segnalazioni spontanee da parte di una popolazione di dimensione non certa, non è sempre possibile definire la loro frequenza. Disturbi del sistema immunitario: reazione allergica (sincope, ipotensione, dispnea, orticaria). Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella: desquamazione dell'area genitale, prurito, eruzione cutanea, edema, eritema, fastidio, bruciore, irritazione, dolore pelvico, emorragia vaginale. Patologie gastrointestinali: dolore addominale. Segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione.

Avvertenze

Se la paziente ha febbre (38 gradi C o più), dolore al basso ventre, mal di schiena, perdite vaginali maleodoranti, nausea, emorragia vaginale e/o dolore alle spalle, deve consultare un medico. La crema può ridurre l'efficacia e la sicurezza dei prodotti a base di lattice, come preservativi e diaframmi, quando applicata nell'area genitale. L'effetto è temporaneo e si verifica solo durante il trattamento. L'impiego, specie se prolungato, di prodotti per uso topico, può dare origine a fenomeni di sensibilizzazione. In tal caso, è necessario interrompere il trattamento e adottare idonee misure terapeutiche. Evitare il contatto con gli occhi. Non ingerire.

Gravidanza ed allattamento

Non sono stati condotti studi nell'uomo sugli effetti del clotrimazolo sulla fertilità; comunque gli studi sugli animali non hanno mostrato alcun effetto del farmaco sulla fertilità. Esiste un numero limitato di dati sull'uso del clotrimazolo in gravidanza. Gli studi sugli animali non dimostrano effetti dannosi né diretti né indiretti in termini di tossicità riproduttiva. Come misura precauzionale, è opportuno evitare l'uso di clotrimazolo nel primo trimestre di gravidanza. Durante la gravidanza il trattamento dovrebbe essere effettuato con le compresse vaginali, dal momento che possono essere utilizzate senza l'applicatore. I dati farmacodinamici/tossicologici disponibili sugli animali hanno dimostrato la secrezione di clotrimazolo/metaboliti nel latte. L'allattamento deve essere interrotto durante il trattamento con clotrimazolo.

Conservazione

 Compresse vaginali. Conservare ad una temperatura non superiore a 25 gradi C.


 


Codice

025833029

  • Ritiro in Farmacia Busetti - Palazzolo sull'Oglio Spedizione Gratuita
    Ritiro merce presso Farmacia Busetti sita in via Firenze 32, Palazzolo sull'Oglio (BS)
  • Corriere Nazionale è prevista una Spesa di € 5,50  per ordini inferiori a € 65,00.
    è prevista una Spesa di € 4,99  per ordini inferiori a € 90,00.
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